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Come nasce Aridocoltura

Aridocoltura nasce in concomitanza con la conosciuta Associazione Culturale Cercatori di Semi. In particolare da un evento successo nel funesto anno del Signore 2017.
L’Associazione di cui sono uno dei fondatori si occupa non solo della ricerca di varietà antiche locali ma anche nel promuovere un’agricoltura sostenibile e più a misura d’uomo, in ambito di autoproduzione come nel commerciale. Quando finalmente uscì una regolamentazione sulla Canapa industriale (permettetemi ora la prima persona) mi cimentai immediatamente: il ritorno di una coltura così versatile, incredibilmente rustica, l’assenza di diserbanti dedicati (minimo impatto), il fabbisogno idrico ridotto tanto da non servire l'irrigazione, era  per me la quadratura del cerchio. Dalla Canapa si ricavano tessuti, isolanti per l’edilizia, ottimi mangimi, il tutto in un campo che rimarrà praticamente intatto.
Comprai le costosissime sementi seguendo l’Iter richiesto, comunicazione alle forze dell’ordine e adempimenti vari. Il 04 di maggio seminai cinque ettari di speranza.

Nessuna concimazione preventiva, la parcella era incolta ed adibita a pascolo saltuario da anni, falsa semina per preparare il terreno, passato in precedenza con il ripuntatore in profondità, nessuna irrigazione, sarebbero bastate le piogge di maggio e qualche sporadico acquazzone estivo, parola di ogni agronomo del tempo.
Tre giorni dopo, un acquazzone impregnò il terreno, le piantine spuntarono uniformi, tutto per il meglio, bene, no, benissimo.
La pioggia successiva cadde il giorno 14 di settembre, fu un disastro.
Come tutti quelli che hanno una passione profonda non navigo certo nell’oro, avevo investito molto, persi tutto, avevo anche contratto un debito con il contoterzista che aveva lavorato il terreno e poi seminato. Non furono bei momenti.
Certo non era la prima siccità della storia, ma quando qualcosa ti colpisce duro in prima persona, si comprende in modo molto più profondo, fu così che scoprì davvero il cambio climatico. Seduto su quel campo desolato arredato da quattro sterpaglie bruciate dal sole, ebbi come un’epifania.
Il giorno successivo cominciai una ricerca che dura tuttora, anche quest’estate, calda e senza fine abbiamo avuto risultati eccezionali.
Prima investigai sulle coltivazioni italiane odierne in secca, poi nelle campagne dell'Agro Pontino per capire come si coltivava quando l’acqua si portava nell’orto a secchi.
Scesi nel Sud in Puglia, in Calabria, nei terreni arsi dal sole già prima del cambio climatico, in Sicilia dove l'acqua scarseggia da tempi immemori.
Ero solo all’inizio, la tappa successiva fu l’incontro con Associazioni di nativi che coltivano in zone sub-desertiche dove l’irrigazione è solo quella che cade raramente dal cielo, mi aiutarono moltissimo. Mi fornirono sementi di specie e varietà dalle minime esigenze idriche, ortive quasi paragonabili alle spontanee di zone aride.

Negli anni mi sono dedicato all’acclimatazione alle nostre latitudini, selezionando le piante in orti isolati, cercando la predisposizione alla plasticità nei vari esemplari, un lavoro tanto intenso quanto estremamente appagante.

Probabilmente Aridocoltura non sarebbe arrivata alla distribuzione se non fosse stato per un altro evento fortuito, l’incontro con la dottoressa Ana Maria Pulido Guerrero. Ana stava terminando la tesi per il conseguimento della Laurea Magistrale in Ecobiologia (ora conseguita), in particolare sulla risposta di alcune coltivazioni allo stress idrico, un lavoro atto a cercare  soluzioni alle problematiche derivate dal cambio climatico nell’agricoltura.

Il caso volle che ci incontrammo per caso, conoscenti comuni, una sera come tante. Parlando  venne fuori che non solo la sua tesi era pertinente alla mia ricerca, ma che i semi con cui fece gli sperimenti erano quelli donati da Cercatori di Semi all’orto botanico della Sapienza Università di Roma, una coincidenza incredibile.

Ora collaboriamo nel portare avanti Aridolcoltura, dove Ana si occupa delle sperimentazioni, colonna portante del progetto, collabora nella stesura di questa e delle successive guide, nella selezione per la produzione delle sementi.

Contiamo di dare gli strumenti a chi ne abbia voglia per affrontare questa nuova fase, dove insieme al clima cambia anche il modo di coltivare, un supporto scientifico per ricominciare, magari con più consapevolezza e sostenibilità.

 

Pietro Segatta

Cercatori di Semi - Terranatura

Associazione No Profit a difesa dell’agrobiodiversità

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