Dalla semina al trapianto
Parte molto importante è la semina ed di altrettanta importanza e delicatezza è il trapianto delle giovani piantine.
I tempi per la semina ed il trapianto variano in base alle alle latitudini ed altitudini dove ci troviamo, per quanto riguarda il nostro caso, ci troviamo in Centro Italia e circa 10 km dal mare con un altitudine di 100m dal livello del mare, andiamo ad effettuare le seguenti semine:
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Pomodoro Siccagno sel. Aridocoltura (L. lycopersicum) seminato a fine febbraio con trapianto nei primi giorni di aprile in corrispondenza delle piogge
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Cocomero del Deserto (C. lanatus) seminato a fine marzo/primi di aprile con trapianto nei primi giorni di maggio in corrispondenza delle piogge
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Fagiolo Tepari Blue (P. acutifolius) seminato nel mese di marzo con trapianto nei primi giorni di aprile in corrispondenza delle piogge
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Fagiolo Tepari Santa Teresa (P. acutifolius) seminato nel mese di marzo con trapianto nei primi giorni di aprile in corrispondenza delle piogge
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Fagiolo Tepari Pinacate (P. acutifolius) seminato nel mese di marzo con trapianto nei primi giorni di aprile in corrispondenza delle piogge
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Mais Pignoletto del Musset (Z. mays) seminato nel mese di aprile con trapianto nei primi giorni di maggio in corrispondenza delle piogge
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Melone Casaba Hopi (C. melo) seminato a fine marzo/primi di aprile con trapianto nei primi giorni di maggio in corrispondenza delle piogge
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Cicerchia Gigante delle Murge (L. sativus) seminato nel mese di marzo
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Amaranto San Lorenzo (A. hypocondriacus) seminato nel mese di marzo
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Per quanto riguarda il Pomodoro Siccagno sel. Aridocoltura, il Cocomero del Deserto ed il Melone Casaba Hopi vengono seminati in platou da 190 fori.
Una volta passato il periodo di germinazione e la comparsa della prima foglia vera della plantula si effettua il passaggio nel plato da 40 fori, la cosiddetta ripicchettatura. Questo è un momento molto delicato, consigliamo di sospendere l'irrigazione per un paio di giorni prima del passaggio da un platou all'altro così da compattare il substrato della plantula ed effettuare un passaggio pulito della giovane pianta.
Il substrato di coltivazione nei platou da 190 fori è composto per un 100% da torba dato che il seme ha già le sostanze nutritive per la crescita ed aggiungerle oltre ad essere uno spreco di concime può anche andare ad ostacolare la germinazione. Il substrato all'interno dei plato con 40 fori al contrario deve essere ben concimato, è composto dalle seguenti percentuali: 20%di humus di lombrico, 60% di torba ed un 20% di terreno del nostro futuro letto di coltivazione in modo tale da dare un imprintig alla piantina per il futuro letto di coltivazione. Il substrato una volta messe le percentuali sopra elencate lo si andrà a mescolare bene ed uniformemente
FOTO PLATO 190 FORI E PLATO 40 FORI, FORO PIANTINA TIRATA FUORI DA UN PLATO CON APPARATO RADICALE BEN FORMATO
Questi passaggi vengono fatti per avere alla fine del ciclo di semina plantule più resistenti con apparati radicali più performanti in modo da agevolare la plantula nella fase di trapianto in piena terra, In Aridocoltura questo iuta la pianta nella veloce espansione delle radici e la formazione di un apparato radicale avvantaggiato nella ricerca dell'acqua rispetto ai competitor già presenti nel terreno
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Per Fagioli e Mais vengono utilizzati plato da 80 fori, non viene effettuata la ripicchettatura della plantula e si usa la seguente percentuale di concimazione del substrato: 20%di humus di lombrico, 60% di torba ed un 20% di terreno del nostro futuro letto di coltivazione. Viene
FOTO PLATO 80 FORI
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Come gestire i plato dopo la fase di semina: li andiamo ad impilarli uno sull'altro per avere una germinazione più uniforme andando a mantenere l'umidità costante ed una volta la fuoriuscita delle plantule dal substrato vengono messe su tavoli dove si andrà a completare la crescita prima del trapianto. Nei primi giorni si dovrà mantenere un umidità costante del substrato senza andare ad irrigare eccessivamente il terreno o inversamente portare a seccarlo, si consiglia pertanto l'irrigazione tramite nebulizzatori in modo tale da non alterare il terriccio nel plato .
Quando la pianta cresce, sia la parte epigea che ipogea, nella nostra azienda abbiamo optato per irrigare tramite la subirrigazione, in modo da dare alle piante l'acqua che necessitano senza sprechi e senza favorire la comparsa di malattie funginee. Coltivando semi destinati all'Aridocoltura stiamo attenti in ogni passaggio di coltivazione, dalla semina alla raccolta, a sprecare il minor quantitativo di acqua utilizzandone solo quella estremamente necessaria per una crescita sana dell'ortaggio. La subirrigazione è la tecnica di irrigazione dei plato con minor consumo idrico e minor stress e rischi per la piantina.
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Nella fase di trapianto bisogna prima fare l'indurimento del plato, andiamo a sospendere le irrigazione per circa 2 giorni, questo viene fatto per trapiantare la plantula senza avere la rottura del panetto di terra. In Aridocoltura il trapianto è molto più agevolato e meccanizzabile quando andiamo ad utilizzare come pacciamatura il telo biodegradabile rispetto a paglia e fieno, vi invitiamo a vedere i vari tipi di pacciamatura utilizzati nei nostri studi nella sezione Pacciamatura​. Si ricorda però di avere l'accortezza nel posizionare del terreno intorno al foro con la piantina per evitare che essa vada a contatto diretto con il biotelo che porterebbe a bruciarla in caso di riscaldamento dato dai raggi solari. ​
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