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Irrigazione in Aridocoltura

L’acqua è una risorsa essenziale per le piante dato che viene utilizzata nei principali meccanismi fisiologici come la fotosintesi, inoltre, è coinvolta nei processi di crescita e sviluppo. In effetti, l’acqua attraversa l’intera piante dalle radici alle foglie grazie a un sistema conduttore che la trasporta attraverso il xilema. Il flusso dell’acqua tra l’ambiente e le piante inizia a partire dall’umidità del terreno, in questo modo viene assorbita dalle radici, attraversa l’intera pianta ed esce dall’organismo attraverso il processo di traspirazione fogliare, tornando nuovamente all’ambiente esterno. 

 

Di quanta acqua hanno bisogno le piante?

La quantità di acqua richiesta dipende dal tipo di pianta, infatti, ci sono specie più esigenti di altre in quanto alla richiesta idrica necessaria. I fattori che incidono nella richiesta specie-specifica sono: il portamento della pianta (erbaceo, arbustivo, arboreo), la stagionalità e il tipo di ambiente a cui è adattata. Conoscere le richieste specie-specifiche e il grado di tolleranza allo stress idrico è fondamentale per garantire coltivazioni altamente produttive e che allo stesso tempo siano sostenibili. In effetti, lo scopo dell'agricoltura sostenibile è quello di somministrare le quantità di risorse giuste, non devono presentarsi in deficit né in eccesso, giacché tutte e due le condizioni generano effetti negativi sulle piante e sull’agroecosistema. 

E’ importante chiarire che la disponibilità idrica del suolo dipende in grande misura dalle proprietà del terreno che determinano la capacità di ritenzione idrica. Per questo motivo, è indispensabile preparare il terreno per la coltivazione, giacché i terreni lavorati e arieggiati sono in grado di rispondere meglio al mantenimento del contenuto idrico. 

Stabilire una quantità precisa di acqua da somministrare a seconda della specie è poco accurato dato che dipende anche da fattori esterni come il pedoclima, le caratteristiche del terreno, l’umidità, la temperatura, le precipitazioni, la stagione e le caratteristiche dell’agroecosistema. Perciò, si possono solo fornire delle informazioni generalizzate riguardo l’esigenza idrica delle specie di interesse.

Le piante sottoposte a condizioni di bassa disponibilità idrica possono presentare dei sintomi di stress che sono importanti da riconoscere per poter agire in tempo prima che il danno sia irreversibile. Alcuni dei sintomi che possono presentarsi sono: ingiallimento delle foglie, appassimento delle foglie, caduta delle foglie sane, margini delle foglie arricciati.

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Metodi di irrigazione

Conoscere i diversi metodi di irrigazione è fondamentale per capire quale è il più adatto a seconda delle caratteristiche dell’orto. Nel caso di orti di grandi dimensioni è difficile eseguire l’irrigazione manuale, perciò un opzione conveniente è l’irrigazione a goccia, che è un sistema di somministrazione dell’acqua nelle quantità prestabilite che si da in posti specifici vicini (x cm) a dove siano stati trapiantati gli organismi vegetali, giacché è dotato di un sistema ad “ala gocciolante”. Per poter implementare questo metodo di irrigazione è importante avere una fonte di approvvigionamento dell’acqua come un pozzo, e anche avere a disposizione energia elettrica per poter programmare le quantità e i tempi di rilascio dell’acqua. Nel caso in cui l’orto sia di piccole dimensioni, e pertanto sia possibile irrigare manualmente con annaffiatoi o con diffusore, è importante considerare anzitutto le ore più adatte per farlo, in quanto nella stagione estiva si dovrebbero evitare le ore più calde (10:00 - 16:00), giacché in queste ore l’acqua somministrata verrà traspirata e quindi persa, inoltre, può rappresentare un rischio per la salute delle piante. Oltre all’orario, è importante capire quando le piante hanno bisogno di acqua, per questo possono essere implementati metodi empirici per misurare il grado di umidità del suolo come quello descritto di seguito.   

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Considerazioni finali

E’ importante ricordare che nelle prime fasi di sviluppo le piante hanno bisogno di un contenuto idrico ottimale, altrimenti rischiano la sopravvivenza. Una volta superate le fasi più delicate dei crescita, e posteriore al trapianto o messa a dimora, alcune varietà caratterizzate per essere organismi particolarmente resistenti a condizioni di siccità, possono essere sottoposte a condizioni di bassa disponibilità idrica, questo in corrispondenza a quanto proposto dall’Aridocoltura. In effetti, questa tecnica agricolturale prevede una bassa somministrazione di acqua come base di una agricoltura sostenibile. Questo metodo può essere applicato con successo nel caso in cui il terreno sia stato previamente adattato alle condizioni di siccità. L’adattamento del terreno implica che sia stato lavorato, che sia stato nutrito attraverso il compost e/o i concimi, funghi micorizzanti e nei casi migliori che sia stata applicata la tecnica della pacciamatura

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